Quattro ruote 

  Ho deciso: VOGLIO UN QUAD!
Qualche giorno prima di Ferragosto ho avuto la possibilità di fare un mini tour in quad, a Villasimius, nel sud della Sardegna. ‘Mini’ perché la giornata non è stata a favore, vista la scarica di pioggia che è venuta giù e che non aveva intenzione di farsi da parte. Insomma, breve ma intenso. Era la prima volta e devo dire che, inizialmente, non è così semplice, soprattutto se si è abituato a uno scooter… tra l’altro, completamente differente, ma una volta capito il meccanismo, chi si ferma più?! 

Hotel Regina d’Arborea

  A questa foto ci tengo tanto. Ieri, in occasione della notte bianca svoltasi qui a Oristano, ho avuto la possibilità di accedere all’ingresso dell’ hotel Regina d’Arborea. 

Costruito in un palazzo storico-monumentale e risalente alla seconda metà dell’800, è considerato una delle massime espressioni dell’edilizia sarda del XIX secolo. 

Questa è chiamata la sala degli specchi.. 

Superpoteri

  Oggi il mare, a causa del vento, era particolarmente agitato. Non era possibile stare a mollo come le papere, sguazzare come le rane o nuotare come i delfini. Così mi sono ritrovata a saltare, girare, scapriolare e cadere per riuscire a fare qualche foto stile “super..woman”. Ce l’ho fatta!

A testa in giù

  E’ più forte di me: in ogni posto nuovo in cui mi trovo ho il disperato bisogno d’immortalare quel momento.  Ma il peggio (se così si può chiamare) è che non sono in grado (e giuro che è vero) di farlo come tutti gli esseri umani presenti nella terra. A testa in giù, a testa in su, in diagonale, in verticale, saltando o volando. Ecco, così adoro sentire il “click” della macchina fotografica (che poi spesso e volentieri si tratta dell’iPhone ma faceva figo scriverlo).

Questa foto è stata scattata in Luglio di quest’anno, a Vienna, nei giardini del “Belvedere”. Posto meraviglioso e interessante dove, se ci si trova lì, bisogna far tappa obbligatoria. Tra l’altro vi è l’esposizione dei quadri di Klimt. “Il bacio”… a dir poco incantevole; ce se ne innamora al primo incontro. Anche in quel caso avrei desiderato fare una delle “mie” foto ma c’era una guardia (donna) che riusciva a farti cambiare idea con un solo sguardo, in silenzio e camminando da una parte all’altra della sala…ma questa è un’altra storia..